Alla ricerca del verde urbano

Cosa si intende per verde urbano e come viene classificato

Il verde urbano riveste un ruolo essenziale non solo per i numerosi servizi ecosistemici che offre, come il sequestro del carbonio, la prevenzione del dissesto idrogeologico e la mitigazione delle isole di calore, ma anche per il suo significativo contributo al miglioramento della qualità della vita e del benessere dei cittadini.

In questo articolo, esploreremo il concetto di verde urbano e analizzeremo le diverse funzioni svolte dalle varie aree verdi.

Che cosa si intende per verde urbano?

Il termine verde urbano assume diverse definizioni a seconda del contesto in cui viene utilizzato. Secondo l’Istat, “il verde urbano è il patrimonio di aree verdi situate nei territori comunali, gestito direttamente o indirettamente da enti pubblici come comuni, province, regioni e lo Stato”. Dal punto di vista ecologico, può essere descritto come “spazi verdi in cui la natura può esprimersi con vari gradi di libertà, con o senza l’intervento umano”.

Il verde urbano dovrebbe essere percepito come un elemento unitario, capace di collegare gli spazi cittadini, siano essi comunali o privati.

Consideriamo che la classificazione del verde urbano non si debba basare solo sulle caratteristiche fisiche, ma soprattutto sulle funzioni che svolge, essenziali per definire l’intera infrastruttura verde di una città.

Di seguito, esploriamo alcune delle categorie più comuni e rilevanti di verde urbano.

ISPRA su dati ISTAT: tipologie di verde pubblico prevalente (Report SNPA 2020)

Verde Storico che racconta la città

Il verde storico comprende ville, parchi e giardini di significativo valore artistico o storico, oltre ad alberi monumentali, tutti considerati aree protette ai sensi del D.Lgs. 42/2004. Si tratta di spazi verdi, tra i più antichi della città, che sono strettamente legati all’evoluzione urbana e talvolta rappresentano testimoni di eventi storici significativi. Oltre alla vegetazione, i giardini storici spesso includono elementi architettonici pregiati come statue, fontane, tavoli e panchine, che devono essere protetti.

Esempio di verde storico a Bagnaia, Viterbo: Villa Lante

La sfida principale nella gestione del verde storico è preservare la loro struttura originaria, garantendo al contempo la sicurezza dei visitatori. La presenza di alberi secolari richiede controlli periodici per verificare la loro stabilità e salute generale.

Il verde storico rappresenta una tipologia particolarmente significativa in Italia e, in alcune città, costituisce una quota rilevante rispetto ad altre forme di verde pubblico. Un rapporto elaborato da SNPA evidenzia che, in molti comuni, il verde storico incide per oltre il 50% sul totale del verde pubblico: Matera (98,3%), Monza (84,9%), Pordenone (68,7%), Caserta (61,7%), Lucca (60,9%) e Siracusa (51,1%). In termini di valori assoluti, dopo Matera, che dispone di oltre 59 milioni di metri quadrati di verde storico, le città con le maggiori estensioni sono Torino, con circa 8,3 milioni di metri quadrati (pari al 42,1% del verde totale), e Roma, con quasi 8,4 milioni di metri quadrati (pari al 17,7%

Spazi Verdi Attrezzati

Gli spazi verdi attrezzati sono piccoli parchi e giardini di quartiere, con una superficie inferiore ai 5.000 m², destinati prevalentemente all’uso quotidiano dei residenti. Dotati di strutture quali giochi per bambini, aree per cani e panchine, questi spazi, di dimensioni contenute e distribuiti in modo frammentato all’interno del contesto urbano, svolgono un ruolo cruciale nel fornire aree ricreative e luoghi di socializzazione.

Data la loro limitata estensione e l’alto afflusso di visitatori, è fondamentale progettare questi spazi con criteri pratici: disporre arbusti e alberi in modo da alternare zone ombrose e soleggiate e integrare aree pavimentate per giochi e sosta per ridurre il deterioramento del verde.

Spazio verde attrezzato

I dati dello stesso rapporto già citato dimostrano che il verde attrezzato incide per oltre il 50% del totale del verde pubblico in alcune città: L’Aquila (79,7%, pari a 1,5 milioni di m²), Avellino (59,7%, pari a poco più di 405.000 m²), Arezzo (52,0%, pari a circa 1,5 milioni di m²), Prato (50,6%, pari a poco più di 3 milioni di m²) e Oristano (50,6%, pari a circa 761.000 m²).

In generale, il verde attrezzato risulta ampiamente diffuso. Questa tipologia è particolarmente rilevante per il benessere psico-fisico, grazie alla sua maggiore fruibilità rispetto ad altre forme di verde pubblico.

Foreste Urbane e grandi spazi Verdi Urbani

Le foreste urbane si riferiscono a terreni precedentemente non coltivati e lasciati liberi, che, per la loro estensione e posizione, sono ideali per l’installazione di alberature e per lo sviluppo di boschi a crescita naturale all’interno dell’ambiente cittadino.

I grandi spazi verdi urbani includono parchi, ville e giardini di notevoli dimensioni, superiori ai 5.000 m². Sono aree che svolgono funzioni ricreative, ambientali e culturali e soprattutto rappresentano dei veri e propri “polmoni verdi” per la città.

Il rapporto del SNPA evidenzia che la percentuale più elevata di grandi parchi urbani si riscontra a Gorizia (52,8%, pari a quasi 2,5 milioni di m²), Cuneo (47,6%, pari a circa 900.000 m²), Bologna (46,2%, pari a quasi 4 milioni di m²), Trani (45,6%, pari a 128.770 m²), Milano (41,6%, pari a 10,3 milioni di m²) e Roma (41,6%, pari a 19,7 milioni di m²).

Verde Stradale

Il verde stradale è costituito da spazi ed elementi verdi che, oltre a svolgere un ruolo funzionale, assumono una rilevante importanza estetica e paesaggistica. Tra le sue principali funzionalità, si annoverano l’assorbimento dei raggi solari e la riduzione del fenomeno di riverbero, oltre al ruolo di climatizzatore naturale, offrendo ombra a pedoni, veicoli e superfici stradali. Inoltre, contribuisce significativamente all’attenuazione dei gas nocivi e delle polveri presenti nell’atmosfera, migliorando la qualità dell’aria e favorendo il processo di ossigenazione.

È possibile distinguere diverse tipologie di verde stradale, tra cui viali alberati, aiuole su superfici residuali e incroci stradali, strisce verdi tra carreggiate e marciapiedi, scarpate di trincee, nonché elementi vegetali integrati nei parcheggi.

Aree boschive: oasi verdi nel contesto urbano

Le aree boschive sono spazi verdi caratterizzati da una copertura forestale estesa, con una superficie superiore ai 5.000 m², che non rientrano nelle categorie di aree naturali protette. Queste aree rivestono un’importanza fondamentale non solo per l’ambiente, ma anche per la qualità della vita nelle aree urbane e periurbane, offrendo numerosi benefici ecologici, sociali e ricreativi.

Nonostante non siano sempre direttamente fruibili dai cittadini, le aree boschive svolgono un ruolo ambientale cruciale, contribuendo alla mitigazione dell’inquinamento, al contrasto dei cambiamenti climatici, alla biodiversità e alla connessione ecologica, nonché alla bellezza dei paesaggi. Questa tipologia predomina principalmente in zone montane, sia alpine che appenniniche. Le percentuali più elevate si riscontrano a Rieti (94,6%), Trento (90,5%), Carbonia (86,3%), Sondrio (85,1%), Terni (83,5%), Potenza (82,9%), Catanzaro (81,4%) e Busto Arsizio (80,5%). In alcune di queste città, le aree boschive raggiungono estensioni notevoli: a Trento, ad esempio, si estendono per 43,4 milioni di m², a Rieti per 14,9 milioni di m² e a Terni per quasi 14 milioni di m² (fonte: report SNPA).

Verde Incolto: un’occasione per la natura e la comunità

Il concetto di verde incolto si riferisce a quegli spazi verdi presenti nelle aree urbane che non sono sottoposti a coltivazioni agricole o a manutenzioni regolari. Questi spazi, caratterizzati dalla vegetazione spontanea e dall’assenza di interventi programmati, costituiscono un elemento significativo e talvolta sottovalutato del paesaggio urbano. Sebbene non siano gestiti attivamente, il verde incolto offre numerosi benefici e opportunità sia per l’ambiente che per le comunità.

Il verde incolto, pur non essendo sempre fruibile, riveste un’importanza ambientale notevole, contribuendo al mantenimento della biodiversità (incluse specie floristiche spontanee e fauna locale), alla prevenzione del dissesto idrogeologico e al contrasto dei cambiamenti climatici.

Le percentuali più elevate di verde incolto si riscontrano a Como, l’unica città del Nord con valori così elevati, con l’85,9% (pari a quasi 5 milioni di m²), seguita da Olbia (65,1%), Quartu Sant’Elena (63,9%) e Messina (61,2%). In termini assoluti, la maggiore estensione di verde incolto si trova a Reggio Calabria, con 7,2 milioni di m², corrispondenti al 37,9% del totale.

Altre categorie di Verde Urbano

Verde verticale e tetti verdi

I tetti e le pareti verdi, in forte crescita, offrono numerosi vantaggi. È dimostrato che i sistemi vegetali mitigano i picchi di temperatura estivi attraverso l’evapotraspirazione e la protezione dall’irraggiamento solare diretto, contribuendo a contrastare gli effetti delle isole di calore nei centri urbani. Noti anche come cappotti verdi, possono ridurre la temperatura interna degli edifici fino a 3°C durante l’estate e abbattere quasi il 50% del flusso termico grazie all’ombreggiamento e alla traspirazione delle piante.

Verde verticale

Orti Urbani: un bene comune 

Gli orti urbani rappresentano una preziosa risorsa, offrendo piccoli appezzamenti di terra di proprietà comunale destinati alla coltivazione domestica e al giardinaggio ricreativo. Questi spazi hanno un impatto significativo su vari aspetti della vita urbana, contribuendo al benessere individuale e collettivo. La mancanza di scopo di lucro conferisce a questi spazi un valore distintivo, centrato sulla soddisfazione dei bisogni alimentari personali e sulla promozione di un’alimentazione sana e sostenibile.

Aree sportive pubbliche all’aperto: spazi di benessere e socializzazione

Le aree sportive pubbliche all’aperto rappresentano una componente essenziale del tessuto urbano, offrendo spazi dedicati all’attività fisica e al divertimento che sono accessibili a tutti i cittadini. Questi spazi, progettati per soddisfare le esigenze ludico-ricreative della comunità, includono una varietà di strutture come campi sportivi, piscine, campi polivalenti e aule verdi, ognuno con il proprio ruolo specifico nel promuovere uno stile di vita attivo e sano.

A Belluno, tali spazi rappresentano la tipologia di verde pubblico più diffusa, con una quota pari al 22,2%. In termini assoluti, le città con la maggiore estensione di aree sportive all’aperto sono Firenze, con 1,6 milioni di m², Ferrara e Ravenna, entrambe con oltre 1 milione di m² (Report SNPA).

Giardini Scolastici: spazi di apprendimento e crescita

I giardini scolastici rappresentano un’importante risorsa per le istituzioni educative, offrendo molto più di semplici spazi verdi. Questi ambienti, progettati specificamente per le scuole, sono destinati a giocare un ruolo multifunzionale, integrando la natura nell’esperienza educativa quotidiana e contribuendo al benessere complessivo degli studenti.

Gli orti scolastici, ad esempio, offrono agli studenti l’opportunità di imparare direttamente dalla natura, scoprendo le tecniche di coltivazione e comprendendo l’importanza della sostenibilità ambientale. Sono spazi che non solo permettono di acquisire competenze pratiche, ma anche valori ecologici fondamentali. Inoltre, le aree di studio all’aperto consentono agli studenti di partecipare ad attività didattiche in un contesto più stimolante e naturale, promuovendo un tipo di apprendimento più interattivo e coinvolgente.

Le aree ricreative e di socializzazione sono un altro aspetto cruciale dei giardini scolastici. I giochi e le attrezzature progettate per i bambini incoraggiano l’attività fisica e la socializzazione, aiutando a sviluppare le competenze sociali e motorie in un ambiente sicuro e stimolante. Le panchine e le zone di relax, invece, offrono spazi per il riposo e la conversazione, permettendo agli studenti di rilassarsi e interagire con i compagni in modo informale, contribuendo così a un clima scolastico più positivo.

I giardini sensoriali, con una varietà di piante e profumi, stimolano i sensi degli studenti, favorendo esperienze educative multisensoriali che arricchiscono il loro sviluppo cognitivo e sensoriale.

Spazi verdi residuali: orti botanici, giardini zoologici e altro

Nel contesto del verde urbano, esistono alcune categorie di spazi verdi che, pur non rientrando nelle classiche definizioni di parchi, giardini o aree ricreative, rivestono un’importanza unica e spesso sottovalutata. Questi spazi, che includono orti botanici, giardini zoologici ecc., rappresentano delle classi residuali di verde che, sebbene possano essere gestiti per scopi specifici, contribuiscono in modo significativo alla qualità della vita urbana e all’ambiente circostante.

Trasformare le Città con la Natura: Il Progetto Urban Evolution

L’adozione di infrastrutture verdi e di soluzioni basate sulla natura, le cosiddette Nature-Based Solutions (NBS), rappresenta una strategia fondamentale per affrontare le sfide attuali e future legate ai cambiamenti climatici e al loro impatto sul nostro vivere quotidiano. Il progetto di ricerca Urban Evolution si propone di sfruttare le nuove tecnologie, come il telerilevamento e l’intelligenza artificiale, per monitorare l’inquinamento urbano e mettere in luce i benefici del verde e delle soluzioni NBS.

L’obiettivo principale è migliorare e valorizzare il verde urbano, con effetti positivi sulla qualità dell’aria, il microclima cittadino, la mitigazione delle isole di calore e molti altri aspetti cruciali per il benessere delle città e dei loro abitanti.

Curioso di saperne di più? Leggi anche Progetto Urban Evolution: Osservazione della terra e Nature Based Solutions per contrastare l’inquinamento!