Digital Twin e Smart Communities

Sergio Farruggia, Marco Bussone & Walter Vitali

di cosa abbiamo parlato

Il Digital Twin, copia digitale di un manufatto o di un processo, è l’interpretazione più recente ed evoluta della modellistica digitale. Il concetto ha fatto la sua comparsa poco più di 10 anni fa, sulla scia della nuova rivoluzione industriale: industria 4.0.

La caratteristica saliente del gemello digitale è la sua sincronizzazione con l’entità fisica simulata e la sua capacità di reagire -continuativamente- ai mutamenti delle condizioni operative del gemello fisico, fornendo prontamente, ad esempio, indicazioni per la sua corretta gestione.

I Digital Twin applicati alle aree urbane

Negli ultimi anni dello scorso decennio, sono stati avviati i primi progetti pilota di Digital Twin applicati alle aree urbane. Per le potenzialità che questo ambito applicativo esprime e stante lo sviluppo delle tecnologie utilizzate (Internet of Things, Intelligenza Artificiale, …), il numero di città dotate di una propria copia virtuale è destinato sicuramente a crescere nei prossimi anni. Il fenomeno sta interessando sia metropoli, sia città e -in generale- territori di diversa estensione.

Il Digital Twin di una città/comunità è basato su un modello 3D della città (City Model), il quale rappresenta accuratamente tutte le infrastrutture presenti della realtà fisica, dagli edifici, alle strade, alle reti tecnologiche. Tale modello è alimentato da una grande quantità di dati generati da sistemi sensoriali e di acquisizione in tempo reale. Affinché una città possa essere modellata, è quindi implicita la sua ridefinizione in Smart City, aggregando e integrando Digital Twin specifici di sistemi quali quelli riguardanti: (i) gli edifici intelligenti, (ii) le infrastrutture dedicate alla mobilità di persone e beni, (iii) le reti energetiche, di TLC e di distribuzione delle risorse idriche.

Gli Urban Digital Twin in Italia

In Italia, il concetto Digital Twin applicato al contesto delle città/comunità smart è ancora poco dibattuto. Nondimeno, un numero crescente di amministrazioni pubbliche locali italiane guarderà con interesse alla copia virtuale del proprio territorio, come valido strumento per ampliare la possibilità di creare servizi innovativi a supporto dei processi decisionali e -auspicabilmente- per perseguire la risoluzione dei problemi della propria comunità in sintonia con gli obiettivi dello sviluppo sostenibile. Prendendo spunto dalle principali caratteristiche dei progetti sviluppati dalle realtà urbane pionieristiche, Stati Generali dell’Innovazione (SGI) ha rilevato alcuni fattori che potrebbero limitare o ritardare la diffusione degli Urban Digital Twin in Italia.

Partendo dagli elementi individuati grazie a questa prima riflessione sul tema -illustrati da Sergio Farruggia di Stati Generali dell’Innovazione-, il coordinatore del gruppo di lavoro dell’Alleanza nazionale per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) per il SDG (Sustainable Development Goal) 11, Walter Vitali, e il presidente dell’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani (UNCEM), Marco Bussone, hanno esplorato il loro punto di vista circa le prospettive dell’impiego degli Urban Digital Twin nel nostro Paese, anche nell’ottica di prevenire una possibile riacutizzazione della disparità digitale tra aree metropolitane e aree interne.

Sergio Farruggia

Sergio Farruggia

Sergio Farruggia è laureato in Fisica. Attualmente, libero professionista: consulente Geo-ICT. Dal 1995 al 2007, è stato dirigente del Comune di Genova, responsabile del Sistema Informativo Territoriale.
Collabora a progetti nazionali ed europei inerenti all’Informazione Geografica, le Spatial Data Infrastructure e i GIS. Partecipa attivamente alla vita di associazioni del settore: vicepresidente di Stati Generali dell’Innovazione, segretario generale di AM/FM GIS Italia, membro del Comitato Esecutivo dell’Associazione Geographical Information Systems International Group, GISIG.
Promotore del nuovo profilo professionale: “Geographic Information Manager”, https://medium.com/g-i-m

Marco Bussone

Marco Bussone

Marco Bussone, Presidente dell’Unione Nazionale Comuni, Comunità ed Enti montani (UNCEM). Giornalista professionista, negli anni ha contribuito a promuovere i territori montani, impegnato su temi strategici come l’innovazione, i sistemi informativi delle PA, i trasporti, la sanità e l’assistenza sociale. Dal 2014 è Consigliere Comunale del Comune di Vallo Torinese (TO) e Consigliere dell’Unione Montana dei Comuni di Valli di Lanzo, Ceronda e Casternon. Nel 2015 è stato nominato vicepresidente dell’UNCEM Piemonte.
Nel 2018 è stato nominato presidente dell’UNCEM.

Walter Vitali

Walter Vitali

Walter Vitali è laureato in filosofia ed è direttore esecutivo di Urban@it. È stato consigliere e assessore del comune di Bologna dal 1980 e sindaco dal 1993 al 1999; presidente di Eurocities dal 1995 al 1997; responsabile nazionale enti locali Ds dal 1999 al 2001; senatore dal 2001 al 2013.
Ha contribuito a promuovere l’Intergruppo parlamentare per l’Agenda urbana, dal quale è nata la proposta di costituire il Comitato interministeriale per le politiche urbane (Cipu), e ha collaborato alla norma che ha istituito le città metropolitane. È stato tra i promotori del Centro di documentazione, ricerca e proposta sulle città Laboratorio Urbano, coordina il gruppo di lavoro sul goal 11 dell’Alleanza per lo sviluppo sostenibile (ASviS) ed ha curato Un’Agenda per le città (Il Mulino, 2014).

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